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  • 05 dicembre 2005 - Intervento in Senato sulla modalità di elezione dei Senatori

    Signor Presidente, intervengo sull´emendamento 4.9 perché noi senatori dello SDI riteniamo che, pur nel lento lavoro che stiamo facendo per l´approvazione del disegno di legge in titolo, sia importante almeno sottolineare delle questioni di merito su alcuni emendamenti. Noi riteniamo che tutto l´impianto normativo riguardante il sistema di elezione del Senato non corrisponda in nessun modo ad alcuna regola ragionevole.

    Non risponde in alcun modo alla possibilità di eleggere i senatori concedendo agli elettori di scegliere i propri candidati, il che può avvenire, come tutti sanno, o consentendo agli elettori l´espressione di una preferenza sulla base di liste di partito o consentendo agli elettori di eleggere i propri candidati attraverso un sistema di carattere uninominale. Questo disegno di legge non rende possibile né l´una cosa, né l´altra: per questo vogliamo denunciare l´aberrazione di una legge che pone nelle sole mani dei partiti il criterio di elezione dei deputati e dei senatori, sottraendo ai cittadini qualunque possibilità di decidere e di scegliere.

    Con l´emendamento 4.9 proponiamo una cosa semplice: i membri del Senato della Repubblica sono sempre stati eletti, per tutti gli anni che vanno dal 1948 al 1994, con un criterio che ha funzionato e che ha retto e che vedeva presente e compresente la possibilità di scegliere attraverso un sistema di carattere proporzionale, senza abdicare al sistema di carattere uninominale di collegio.

    Con questo emendamento chiediamo di tornare ad allora, eliminando quindi la proposta della lista bloccata anche per il Senato, che determinerà, ma sul punto tornerò in seguito, un´altra grandissima aberrazione. Questa legge, che si dice proporzionale, proporzionale non è; questa legge, che si pensa abbia dei premi di maggioranza, i premi di maggioranza non li ha. Nel caso specifico del Senato, se non si torna subito a quel precedente, ci trascineremo - cosa che voi volete - l´introduzione dei venti premi di maggioranza regionale, che non solo sono anticostituzionali, ma non corrispondono nemmeno ad alcuna logica che pretenderebbe il premio di maggioranza per garantire una stabilità di Governo.

    Visto che l´aberrazione proposta per la Camera al Senato diventa un fatto di estrema gravità, vi chiediamo di riflettere e di votare a favore dell´emendamento.

    Lascio ora la parola al ”consigliere” Turroni, che invito a chiedere la votazione nominale con procedimento elettronico. (Il senatore Turroni è distratto).

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