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Associazione Riaprire i Navigli



  • 27 gennaio 2006 - Intervento in Senato e dichiarazione di voto sulle norme riguardanti il consumo delle sostenze stupefacenti

    La Presidenza consente che il Governo operi l´ennesimo grave strappo costituzionale e regolamentare, giudicando ammissibili norme non omogenee al contenuto del decreto, né urgenti o necessarie. La questione di fiducia impedisce l´esame di norme scandalose e incostituzionali, come nel caso in cui si rinvia ad un decreto ministeriale l´individuazione di elementi sostanziali per la definizione di una fattispecie penale. Le norme sulla tossicodipendenza sono liberticide e poliziesche, equiparano le droghe leggere a quelle pesanti, il consumo allo spaccio, migliaia di giovani consumatori ai criminali. Avendo intenzione di impostare la prossima campagna elettorale sui temi della sicurezza, il centrodestra impone l´approvazione di una legge contro la libertà, contro i giovani e contro le famiglie; una follia antisociale che pensa di risolvere il problema della droga sul terreno della carcerazione, senza tenere conto dello stato attuale delle carceri italiane dove è già molto rilevante la presenza di tossicodipendenti e della insussistenza di risorse e strutture per il loro recupero. Il centrodestra si ispira ad una ideologia di proibizionismo (contro le coppie di fatto, la fecondazione assistita, la libertà di ricerca, ora lo spinello), ad un modello di società deviato e tendente a limitare l´autodeterminazione dell´individuo; con l´aggravante che dietro la svolta punitiva emergono con chiarezza gli interessi di chi potrà utilizzare i centri privati di recupero (cui paradossalmente potrà essere affidata la certificazione di tossicodipendenza) per usufruire di contributi statali. (Applausi dai Gruppi Misto-Rnp, DS-U, Mar-DL-U e Verdi-Un).


    La nostra prima considerazione, come senatori della Rosa nel pugno, riguarda il metodo con il quale questo emendamento e questo decreto vengono portati all´attenzione dell´Assemblea. Vogliamo rilevare che si tratta di un vero e proprio blitz del Governo, un ulteriore strappo istituzionale e costituzionale purtroppo accettato in modo ingiustificato dalla Presidenza del Senato.
    Mi spiace che non ci sia il presidente Pera, ma volevo ricordargli che nei giorni scorsi, invocando una prassi costituzionale che non c´è, egli ha impedito ai senatori della Rosa nel pugno di chiedere di portare a compimento la richiesta di un dibattito sull´amnistia. Oggi, facendo valere una prassi costituzionale che non c´è, il presidente Pera consente il dibattito su un maxiemendamento e consente su questo il voto di fiducia.
    Si tratta di un provvedimento che non ha carattere di urgenza, non risponde minimamente ai criteri di omogeneità e che annette, allega, unisce al tema di un decreto che riguarda il finanziamento delle Olimpiadi di Torino la materia molto più delicata e complessa che riguarda l´uso e lo spaccio degli stupefacenti. È un maxiemendamento di 50 pagine che riguarda la disciplina degli stupefacenti ed è riferito ad un decreto che non ha nulla a che vedere con una materia di questa natura.
    Perché è stata adottata questa procedura? Noi crediamo per non consentire, in primo luogo, il dibattito, per non consentire a questo Parlamento di legiferare, alle opposizioni e ai parlamentari di discutere.
    Nel merito queste norme sono - non troviamo un termine migliore, mi scuso con l´Aula - una vera e propria porcheria, che rinvia peraltro ad un decreto ministeriale, sottratto, ancora una volta, al controllo democratico, i termini giuridici del problema, come è stato giustamente ricordato. Una porcheria che propone e ripropone norme liberticide e poliziesche, che purtroppo conosciamo già e che rischiano di condannare centinaia di migliaia di giovani, forse qualche milione, che possiedono cinque o sei spinelli, al processo, all´arresto, alla condanna in carcere, in alcuni casi da uno a sei anni: non 500 o 600 spinelli e neppure 50 o 60: la dose corrispondente a cinque o sei spinelli!
    Voi mettete sullo stesso piano le droghe pesanti e le droghe leggere; voi attribuite la stessa pena per lo spaccio e per il consumo di stupefacenti; voi confondete l´uso con lo spaccio degli stupefacenti; e voi confondete, soprattutto, le droghe, cioè 250 milligrammi di marijuana con 500 milligrammi di cocaina: questo è il problema concreto di cui stiamo discutendo in quest´Aula!
    Arriviamo alla politica. Voi pensate di fare la campagna elettorale sulla sicurezza applicando la teoria della tolleranza invocata all´inizio di questa legislatura dall´onorevole Fini. Ma i cittadini non sono stupidi: questa è una legge contro la libertà; questa è una legge contro i giovani, altro che le politiche giovanili; questa è una legge contro le famiglie; questa è una follia antisociale e pericolosa dal punto di vista sociale, che porterà in carcere molti giovani, i quali andranno ad aggiungersi a quelli che già ci sono e che porta il problema della droga sul terreno del sistema giudiziario e carcerario, lasciando marcire in carcere, come già marciscono oggi, migliaia e migliaia di giovani, lì detenuti per spaccio o per consumo di stupefacenti. I problemi sono ben diversi, ma sappiamo che, dietro di essi, vi sono spesso problemi di forte valenza sociale che vanno affrontati.
    Non è attuata nessuna terapia di recupero dei tossicodipendenti nelle nostre carceri, e il Ministro lo sa; se non lo sa, è grave. Sa il Ministro quanti sono i detenuti in carcere per reati connessi all´uso degli stupefacenti? Sa che il numero è enorme? Sa che oggi i tossicodipendenti in carcere rappresentano il 27 per cento della popolazione carceraria? Volete aumentare questo numero? Ma sapete che nelle nostre carceri non c´è più posto per nessuno? Avete sentito parlare di sovraffollamento delle nostre carceri? Sembra di no. Ma dove vivete? Come si fa a proporre una norma di questa natura? Come si fa a proporre in un Paese normale, diversamente da tutti gli altri Paesi europei, una norma che considera spacciatore un giovane in possesso di 0,25 grammi di cannabis? Siete fuori dal mondo.
    Diteci che in questo Paese la Casa delle libertà propone un´ideologia del proibizionismo, e allora le cose sono chiare. Ma se intendete far passare questa norma come qualcosa di normale non riuscirete a farlo oggi e non riuscirete a farlo neppure in campagna elettorale! C´è un´ideologia del proibizionismo: no alle unioni di fatto; no alla fecondazione assistita; no alla ricerca libera, no allo spinello!
    Manca che prendiate per buona la teoria che sesso senza amore è merce ad un passo dal reato, per cui dovrete organizzare campi di detenzione. Non c´è da ridere. Ci proponete un modello di società deviato, malato, contro il diritto del cittadino di vivere serenamente, in libertà, nel rispetto assoluto della libertà degli altri: siete contro ogni forma di autodeterminazione dell´individuo. Perché lo fate, chi ve lo sta chiedendo in questa circostanza? A chi interessa questa legge?
    Il Ministro ieri in un comunicato ha dichiarato che le comunità che operano da privati in questo settore sarebbero e sono d´accordo con questa legge. Intanto credo che non lo siano tutti, ma certamente è vero che il Ministro parla di quei centri privati, già indicati direttamente dalla Presidenza del Consiglio, destinatari di contributi già previsti dalla finanziaria (5 milioni di euro), chiamati ad intervenire sulla riduzione del rischio.
    Altro che sicurezza! Altro che problema della droga! Fuori dalla porta c´è qualcuno che sulla penalizzazione della droga è pronto a fare business, a organizzare strutture private di detenzione. Di questo stiamo parlando. Voi volete affidare i poteri di certificazione delle tossicodipendenze agli stessi soggetti che poi fanno attività di recupero, prendendo soldi dalle ASL e avendo quindi tutto l´interesse di iscrivere nei propri registri il maggior numero possibile di utenti. Questa è la vostra politica contro la droga, per il recupero dei tossicodipendenti? Questa è la vostra politica nei confronti dei giovani che fanno uso di qualche spinello?
    Per tale ragione questa legge è una porcheria, è una legge liberticida, fascistoide. È una legge vergogna, perché dietro la droga, dietro un dramma sociale, dietro il dramma delle famiglie ci sono i vostri sporchi interessi e quelli dei vostri amici! (Applausi dai Gruppi Misto-Rnp, DS-U, Mar-DL-U e Verdi-Un).


    DICHIARAZIONE DI VOTO

    Signor Presidente, come abbiamo già detto in discussione generale, noi senatori della Rosa nel pugno non votiamo la fiducia su questo provvedimento, in primo luogo, perché non siamo d´accordo sul metodo incostituzionale che purtroppo la Presidenza del Senato ha consentito.
    Mi meraviglio che il Ministro per i rapporti con il Parlamento non si faccia carico della tutela di una norma costituzionale che non consente l´approvazione di decreti-legge non ispirati dal principio dell´urgenza e al loro interno non omogenei per materia; anzi, il Ministro ha testé sottolineato che questo provvedimento è stato scritto da centinaia di mani. Faccio notare che le uniche mani con le quali non si è potuto scrivere questo provvedimento sono quelle dei parlamentari, cui il provvedimento è stato sottratto. Questa è la prima ragione per cui votiamo no.
    Ma votiamo no anche perché le norme sul consumo delle sostanze stupefacenti, senza distinzione tra droghe pesanti e leggere, rispondono - secondo noi - ad una logica illiberale, che avrà effetti drammatici dal punto di vista sociale. Sono, a nostro avviso, norme pericolose contro i giovani, le famiglie e, come tutte le norme proibizionistiche, non hanno l´obiettivo di combattere l´uso degli stupefacenti, ma solo quello di criminalizzare chi ne fa uso, non affrontando la questione dal punto di vista sociale. Pretendete di affrontare le questioni sociali sempre pensando che l´unica soluzione siano il carcere, la punizione, forme di detenzione.
    Questa proposta, che noi consideriamo quindi inaccettabile, condannerà, nonostante le parole del Ministro, centinaia di migliaia di giovani, forse anche un milione, a subire l´arresto, il processo e, se non il carcere, il lavoro coatto nelle strutture di detenzione privata.
    Su questo punto dico una sola parola: non siamo d´accordo sull´equiparazione fra le comunità e i servizi pubblici; non siamo d´accordo nell´equiparare il servizio privato al servizio pubblico; non siamo d´accordo nel sottrarre al controllo pubblico il problema della tossicodipendenza, anzi riteniamo che questo sia un regalo alle strutture private.
    Consideriamo questa una legge che non mira ad affrontare il problema della droga; ha sottratto il Parlamento ad una discussione seria e sembra fatta apposta per consentire a qualcuno - lo denunciamo, lo ripetiamo, lo ripeteremo - di fare business sulle questioni delle tossicodipendenze e di farlo in fine di legislatura, portandosi a casa un pacchetto di risorse che il Governo e il Parlamento in finanziaria hanno già peraltro previsto.
    È una legge che non condividiamo, perché dietro questo business vediamo un deterioramento dei rapporti fra il dovere del pubblico e l´uso delle strutture private. Mi auguro, per la verità, che sulla materia non si verifichino anche conflitti di interesse con qualche rappresentante del Governo.
    Voteremo no perché vi consideriamo protagonisti di un´iniziativa pericolosa; non vi consideriamo sinceri; non consideriamo sincere le parole del Ministro e riteniamo che questa sia norma criminale che il nuovo soggetto politico della Rosa nel pugno, piaccia o non piaccia al ministro Giovanardi, si impegnerà a contrastare in ogni modo nelle piazze e anche - ci auguriamo - qui in Parlamento durante la prossima legislatura.
    Se aveste avuto il coraggio di discutere apertamente questo provvedimento, avreste dovuto evitare il decreto e anche la fiducia: questa sarebbe stata, secondo noi, la linea naturale di una discussione franca e serena col Governo. Questo modo di approvare il provvedimento con la fiducia è una scorciatoia che getta sul provvedimento stesso nubi e sospetti di ogni tipo, con i quali noi dobbiamo fare i conti. (Applausi dai Gruppi DS-U e Verdi-Un.)

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