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Associazione Riaprire i Navigli



  • 03 novembre 2004 - Atto n. 1-00305 - Misure normative e finanziarie per sostenere e ampliare il programma Erasmus

    Il Senato,

    premesso che:

    uno dei programmi più noti dell´Unione Europea è Erasmus (European Community Action Scheme for the Mobility of University Students) che, intitolato al grande filosofo e umanista olandese Erasmo da Rotterdam, che visse tra Quattrocento e Cinquecento viaggiando e insegnando per tutta Europa, ha l´obiettivo di sostenere e incentivare la mobilità degli studenti e dei docenti tra le università europee;

    il programma Erasmus fu varato dalla Commissione europea nel 1987 e, dal 1997, è inserito in un più ampio programma di cooperazione europea nel campo della formazione denominato Socrates, articolato nei programmi Erasmus, Grundtvig, Comenius, Minerva, Lingua e in altri tre di accompagnamento;

    nel 2003, visto il successo di Erasmus, la Commissione ha avviato il programma Erasmus Mundus che prevede apposite azioni di mobilità destinate a studenti di Paesi extra-europei anche al fine di promuovere la comprensione interculturale;
    si è passati, con una crescita praticamente ininterrotta per diciassette anni, dai 3.000 studenti Erasmus di 11 Paesi europei che nell´anno accademico 1987/88 si spostarono dalla loro università in una straniera per trascorrervi un periodo di studio agli oltre 130.000 studenti Erasmus di 30 Paesi (i 25 dell´Unione più Islanda, Norvegia, Bulgaria, Romania e Liechtenstein, cui dal prossimo anno si aggiungerà anche la Turchia) che nel 2003/04 hanno seguito corsi regolari e sostenuto i relativi esami presso università straniere;

    si può valutare che, al momento, circa 1.800 università europee e 15.000 docenti partecipano al programma Socrates;

    oltre 1.250.000 cittadini europei hanno avuto un´esperienza Erasmus, quindi hanno vissuto e studiato per un periodo da qualche mese fino ad un anno in un´università di un Paese europeo diverso dal proprio, entrando in contatto diretto e profondo, soprattutto tramite la vita in comune, con gli studenti coetanei dell´università ospitante, con un´altra cultura diversa per lingua, storia, arte, ambiente naturale e urbano, stile di vita, pedagogia universitaria;

    l´esperienza Erasmus è divenuta talmente nota e significativa che è regolarmente inserita nei modelli europei di curriculum per i giovani in cerca di lavoro e offre a chi l´ha avuta maggiori e migliori opportunità di impiego in tutti i Paesi europei;

    recenti indagini hanno messo in evidenza che gli ex studenti Erasmus riescono spesso ad assumere posizioni lavorative connesse proprio con le capacità e competenze sviluppate durante il loro soggiorno nell´università ospitante, che circa un terzo di loro riceve un´offerta di lavoro all´estero e che, di coloro che accettano (un quinto), la metà presta la sua opera stabilmente proprio nel Paese dove era stata effettuata l´esperienza Erasmus;

    tra i principali obiettivi di Socrates vi è il riequilibrio dei flussi studenteschi entranti e uscenti in ciascuna università e in ciascun Paese istituzionalizzando i rapporti bilaterali paritetici tra singoli atenei;

    gli studenti italiani che hanno partecipato al programma Erasmus sono in costante crescita essendo passati dai circa 9.500 del 1997/98 ai circa 15.500 del 2002/03, anche se rimangono in numero minore degli studenti Erasmus spagnoli, tedeschi e francesi, pari rispettivamente nel 2002/03 a circa 18.200, 18.500 e 19.500 ma in numero superiore ai britannici (circa 10.500);
    gli studenti Erasmus stranieri che sono venuti in Italia sono anch´essi in costante crescita essendo passati dai circa 5.500 del 1997/98 ai circa 11.000 del 2002/03 ma sono decisamente inferiori agli studenti Erasmus che sono andati a studiare in Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna, pari nel 2002/03 rispettivamente a circa 21.300, 16.200, 18.800 e 17.000;

    degli studenti europei Erasmus il 32% studia economia e scienze sociali, il 28% scienze umane e lingue, il 14% ingegneria e architettura, mentre il rimanente 26% si suddivide tra tutte le altre aree disciplinari (medicina, giurisprudenza, scienze naturali, matematica e informatica);

    gli studenti Erasmus ricevono una borsa di studio che oscilla in media attorno ai 150 euro al mese e sono esentati dal pagamento delle tasse universitarie dell´università ospitante;

    nell´ambito di Socrates ed Erasmus sono state ideate e sperimentate importanti innovazioni e armonizzazioni del sistema europeo di istruzione superiore poi passate nelle legislazioni nazionali, come ad esempio il sistema dei crediti formativi (ECTS) e il Diploma Supplement, che certifica accanto al risultato finale del corso di studio anche le caratteristiche specifiche del percorso formativo personale seguito dallo studente;

    il programma Socrates ha recepito e sostiene il cosiddetto Processo di Bologna, cioè il percorso che si è instaurato a partire dalla dichiarazione sottoscritta dai Ministri dell’istruzione di 31 Paesi europei a Bologna nel 1999 al fine di costituire entro il 2010 un vero Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore tra i cui principali obiettivi, oltre all’armonizzazione dei sistemi formativi, vi è anche la mobilità degli studenti e dei docenti universitari;

    considerato che:

    lo studente Erasmus, oltre ai vantaggi di cui gode nella vita studentesca e lavorativa, può essere ritenuto una sorta di prototipo del futuro cittadino europeo, in quanto la dimensione e l´esperienza europee della sua formazione superiore lo rendono istintivamente più consapevole della sua cittadinanza europea e più a suo agio nell´Unione;

    la rete di rapporti umani e culturali che si genera, senza limiti di confini nazionali, attorno agli ex studenti Erasmus, che rappresentano già quasi il 3 per mille della popolazione dell´intera Unione Europea, costituisce un primo esempio pionieristico di coesione sociale e culturale europea di grande importanza strategica;

    gli studenti Erasmus italiani sono ancora troppo pochi se confrontati con i loro omologhi dei maggiori Paesi europei (ad eccezione della Gran Bretagna), probabilmente a causa delle difficoltà linguistiche, della scarsa abitudine alla mobilità universitaria, dell´esiguità della borsa di studio, delle caratteristiche dell´organizzazione didattica universitaria italiana;

    gli studenti Erasmus stranieri che scelgono le università italiane sono ancora troppo pochi rispetto a coloro che scelgono le università spagnole, tedesche, inglesi e francesi, nonostante l´attrattiva del nostro Paese in termini di arte, natura, storia, cultura, stile di vita, probabilmente a causa della limitata diffusione della nostra lingua, della bassa disponibilità di alloggi studenteschi, delle caratteristiche dell´organizzazione didattica universitaria italiana;

    il saldo tra gli studenti Erasmus entranti e uscenti, che è anche un indice di attrattività culturale e formativa, è positivo per Gran Bretagna (+ 62%, anche per ovvie ragioni linguistiche), Spagna (+17%), Irlanda, Svezia e Olanda, è sostanzialmente in equilibrio per la Francia (-3%), è negativo per Germania (-12%) e soprattutto per Italia (-29%) e Grecia,

    impegna il Governo:

    a riconoscere l’importanza di una strategia politica di lungo termine volta a rafforzare la consapevolezza della cittadinanza europea tra gli abitanti di tutti i Paesi dell’Unione e, in particolare, tra i giovani in formazione, soprattutto in questo momento in cui l’allargamento dell’Unione a 25 Paesi richiede di rafforzare l’attenzione a tale tema;

    a studiare e mettere in campo, sia in Italia che in Unione Europea, misure normative e finanziarie adatte a sostenere e ampliare il programma Erasmus di mobilità degli studenti universitari che, divenuto immediatamente popolare tra gli studenti di tutta Europa, si è già dimostrato un indiscutibile successo dell’Unione e uno degli strumenti più efficaci per diffondere e consolidare attorno alle generazioni più giovani e preparate il senso della comune appartenenza alla cultura europea e della dimensione europea di una nuova cittadinanza;

    a sostenere altresì il programma Socrates in tutti i suoi aspetti, nella convinzione che sviluppare l’Europa della conoscenza promuovendo il miglioramento della qualità, la dimensione europea, l’armonizzazione e la cooperazione dei sistemi formativi nazionali, favorendo l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, diffondendo lo studio delle lingue, rendendo l’istruzione accessibile a tutti, agevolando l’acquisizione di qualifiche e competenze riconosciute in tutta Europa costituisce una risposta lungimirante alle principali sfide sociali dei prossimi decenni;

    ad adottare iniziative utili ad aumentare il numero degli studenti Erasmus italiani fino al livello dei maggiori Paesi europei sostenendo in particolare gli studenti meno abbienti e le discipline in cui il programma Erasmus è ancora meno diffuso;

    ad incentivare fortemente gli studenti Erasmus stranieri che scelgono un’università ospitante italiana, armonizzando sempre più il sistema didattico universitario italiano con gli altri europei nell’ambito del Processo di Bologna, fornendo agli atenei mezzi per predisporre una migliore accoglienza degli studenti e la loro integrazione nella comunità studentesca italiana, premiando gli atenei più attivi nel dare dimensione europea alla propria organizzazione e ai propri curricula e nello stipulare accordi Socrates di collaborazione istituzionale paritetica con altri atenei europei.

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