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  • 03 marzo 2005 - Atto n. 1-00327 - Mancata osservanza dei parametri fissati dalla legge sulla comunicazione istituzionale

    Il Senato,

    premesso che:

    negli ultimi giorni è stato inviato, da parte della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Salute, un opuscolo informativo orientato ad invitare i cittadini a ridurre l´uso dei farmaci;

    l´opuscolo è accompagnato da una lettera stampata su carta intestata ”Il Presidente del Consiglio dei ministri” e firmata ”cordialmente, Silvio Berlusconi”, nella quale sono contenute alcune affermazioni che esulano totalmente dal concetto di ”comunicazione istituzionale” e che, anzi, configurano una vera e propria propaganda politica del Presidente del Consiglio;

    in particolare, si legge nel testo della predetta lettera che l´iniziativa ”rientra tra quelle che abbiamo assunto in difesa della salute degli italiani … alla quale abbiamo destinato risorse sempre maggiori. Nel 2001 erano 68 miliardi di euro, li abbiamo aumentati a 75 nel 2002”; il testo della lettera assume nel prosieguo un contenuto sempre più celebrativo dell´attività del Governo e in particolare del Presidente del Consiglio, in particolare laddove si legge che ”il prontuario farmaceutico è stato ridisegnato in modo tale da mettere a disposizione più farmaci gratuiti e da garantire spazio a una serie di farmaci nuovi e innovativi”, fino alla chiosa finale nella quale il Presidente del Consiglio, concludendo, afferma che ”ho l´orgoglio di presiedere il primo Governo italiano che ha cominciato a ridurre le imposte, Vi invito a non trascurare questa opportunità (riferito alla possibilità di detrarre le spese sostenute per l´acquisto di farmaci ai fini della dichiarazione dei redditi, n.d.r.), che è un altro modo per pagare meno tasse e difendere il vostro reddito”;

    la legge 7 giugno 2000, n. 150, ha definito i confini e le finalità delle attività di comunicazione realizzate dai soggetti pubblici fornendo, in particolare, la definizione di comunicazione pubblica e comunicazione istituzionale quale la comunicazione ”volta a conseguire: (a) l´informazione ai mezzi di comunicazione di massa, attraverso stampa, audiovisivi e strumenti telematici; (b) la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettività e ad altri enti attraverso ogni modalità tecnica ed organizzativa; (c) la comunicazione interna realizzata nell´àmbito di ciascun ente” e specifica che ”le attività di informazione e di comunicazione sono, in particolare, finalizzate a: (a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne l´applicazione; (b) illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento; (c) favorire l´accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; (d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; (e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonché la conoscenza dell´avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi; (f) promuovere l´immagine delle amministrazioni, nonché quella dell´Italia, in Europa e nel mondo, conferendo conoscenza e visibilità ad eventi d´importanza locale, regionale, nazionale ed internazionale”;

    con la direttiva ministeriale 7 febbraio 2002 è stato specificato che la comunicazione istituzionale deve tendere a ”garantire un´informazione trasparente ed esauriente”, e che deve ”pubblicizzare e consentire l´accesso ai servizi promuovendo nuove relazioni con i cittadini”,

    impegna il Governo:

    a riferire in Parlamento circa le valutazioni che hanno indotto il Presidente del Consiglio dei ministri a sottoscrivere una lettera che non presenta alcun connotato tipico dei messaggi di comunicazione istituzionale, in quanto priva di qualsiasi finalità informativa o di introduzione al contenuto dell´opuscolo che accompagna;

    in particolare, a chiarire le circostanze della mancata osservanza dei parametri fissati dalla legge n. 150 del 2000 che disciplina la comunicazione istituzionale;

    a riferire sulle considerazioni di opportunità che hanno indotto il Presidente del Consiglio a farsi diretto firmatario della lettera destinata alle famiglie italiane, sostituendosi in tal modo al Ministro della salute, che pure - in questa legislatura - ha direttamente promosso e sostenuto presso l´opinione pubblica iniziative di sensibilizzazione in campo sanitario;

    in definitiva, a produrre - se ne è in condizione - argomenti che consentano di escludere che tale iniziativa personale del Presidente del Consiglio configuri il tentativo - in tal caso a giudizio degli scriventi esecrabile - di sfruttare un tema molto sensibile sul piano sociale, quale quello dell´accessibilità e del consumo dei farmaci, per meri fini di visibilità personale e per tentare di influenzare l´opinione pubblica alla vigilia delle consultazioni elettorali.

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