Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 07 aprile 2005 - Atto n. 4-08471- Chiusura delle scuole di Costalta

    Al Ministro dell´istruzione, dell´università e della ricerca.

    Premesso:

    che alunni, genitori ed insegnanti del plesso scolastico di Costalta manifestano la loro preoccupazione ed il loro disappunto per l’intenzione del Sindaco di San Pietro di Cadore di chiudere sia la scuola dell’infanzia che la scuola primaria per motivi di sicurezza, per alcune carenze, rimediabili peraltro con modesti investimenti, e, conseguentemente, accorpare i due plessi nella scuola di Presenaio, senza tenere conto degli aspetti umani, didattici e logistici che questa decisione comporterebbe;

    infatti chi risiede nella valle ladina dolomitica del Comelico ha scelto il futuro per i propri figli e vuole tenera viva la montagna; per questi residenti la scuola rappresenta dunque il profondo collante sociale in termini di vivibilità e di benessere relazionale per i bambini del paese, unica realtà aggregante in un ambiente sociale che non ha altri punti di ritrovo durante i mesi invernali;

    dal punto di vista logistico il Sindaco non ha dato nessuna garanzia di adeguati spazi didattici e di trasporto: infatti la scuola di Presenaio, nella quale si vorrebbero trasportare 26 bambini delle scuole di Costalta, già ora presenta difficoltà di organizzazione delle attività didattiche, poiché le aule sono sottodimensionate, quindi non sarebbe possibile una seria didattica laboratoriale, come prevede la legge 28 marzo 2003, n. 53, anche per i progetti “Ladin a scola” e “Sentieri”, legati alla legge n. 482 del 1999, per la valorizzazione delle minoranze linguistiche nella variante ladina dolomitica bellunese, in cui la primaria di Costalta è scuola pilota da parecchi anni. Sempre in ottemperanza della legge n. 53, nella scuola di Costalta è prevista l’accoglienza dei bambini di due anni e mezzo, cosa che non sarebbe possibile a Presenaio per carenza di spazi, così come la mancanza di aule renderebbe impossibile l’adeguata integrazione scolastica per due bambini con handicap psico-fisici (gravi e diversificati tra loro), finora ottimamente seguiti grazie alla sinergia degli insegnanti di sostegno con gli altri insegnanti nei due diversi plessi;

    in merito poi al trasporto degli alunni da Costalta a Presenaio, trasporto che soprattutto nei mesi invernali diventerebbe assai difficoltoso, non esiste nessuna garanzia da parte dell’Ente locale. L’attuale dotazione ed organizzazione del servizio di trasporto comunale condiziona fortemente l’intera gestione oraria di tutti e tre gli ordini di scuola di Presenaio, con conseguente disagio per tutte le famiglie dell’Istituto Comprensivo, considerato altresì che sono previsti diversi rientri pomeridiani al fine di garantire l’attuazione della riforma Moratti e quindi l’applicazione del Piano dell’offerta formativa,

    gli interroganti chiedono di conoscere se rientri tra gli intendimenti del Ministro in indirizzo adottare iniziative atte a capire le reali motivazioni che spingono l´Amministrazione di San Pietro di Cadore a chiudere le due scuole, poiché sembrano prescindere da valutazioni didattiche, di apprendimento e di sviluppo del bambino, soprattutto in una realtà come quella di Costalta, carente dal punto di vista sociale.

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