Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 16 giugno 2005 - Atto n. 1-00347 - Crisi di Fabercarta s.p.a.

    Seduta n. 820

    CAVALLARO , BASTIANONI , BEDIN , CORTIANA , GIARETTA , MAGISTRELLI , MASCIONI , SODANO Tommaso , TURRONI , ZANCAN , SOLIANI , MANZIONE , PETRINI , LIGUORI , VALLONE , GAGLIONE , DALLA CHIESA , FALOMI , PETERLINI , MARINO , DE PETRIS , DONATI , CASTELLANI , D´ANDREA , ZANDA , DONADI , FORMISANO , MANZELLA , BISCARDINI , BATTISTI , MACONI , LABELLARTE , FABRIS , RIGONI , ROLLANDIN , MONTAGNINO , FILIPPELLI , RIPAMONTI , CREMA , CALVI , DI SIENA , VERALDI , ULIVI , SCALERA , BRUTTI Paolo , BONFIETTI , BATTAGLIA Giovanni , CAMBURSANO , CHIUSOLI , MALABARBA , VICINI , BONAVITA , DETTORI , MONTICONE , CICCANTI , BASILE , COLETTI , CARUSO Antonino , VITALI , CADDEO , VIVIANI , DI GIROLAMO , DATO , CARELLA , TESSITORE , ZAVOLI , PEDRINI , LONGHI
    Il Senato:

    premesso che:

    con l´art. 22 della legge 144/1999, che si ritiene opportuno qui richiamare espressamente, veniva concesso all´Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato un contributo ventennale di 80 miliardi annui di lire a decorrere dal 2000, quale concorso dello Stato a fronte degli oneri di ammortamento, per capitale ed interessi, derivanti da mutui o altre operazioni finanziarie che l´Istituto stesso era autorizzato ad effettuare al fine di pervenire alla propria ristrutturazione finanziaria;

    il contributo, che deve intendersi pertanto ancora in corso di erogazione, veniva concesso a condizione che l´Istituto predisponesse un programma di ristrutturazione organizzativa e finanziaria, e che tale programma fosse approvato dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;

    il programma, recita sempre la citata disposizione, doveva essere comprensivo del piano di ristrutturazione delle cartiere delle Marche, al fine del loro sviluppo e della tutela dei posti di lavoro, attraverso il reinserimento stabile e competitivo nel mercato;

    il Governo avrebbe dovuto riferire ogni sei mesi alle Camere sullo stato di attuazione del programma medesimo;

    il predetto piano veniva approvato e successivamente attuato anche attraverso un piano di privatizzazioni e dismissioni che interessava anche ”le cartiere delle Marche” (in realtà il Poligrafico aveva stabilimenti attraverso le Cartiere Miliani s.p.a. in Fabriano, Pioraco, Castelraimondo ed all´epoca anche in Sassoferrato);

    tale piano avrebbe dovuto essere rispettoso dell´obiettivo di sviluppare le cartiere delle Marche e tutelare i posti di lavoro;

    con decisione del tutto discutibile, ma evidentemente assentita dall´Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il gruppo storico delle Cartiere Miliani s.p.a., con sede nei vari stabilimenti sopra indicati, veniva però parzialmente disgregato, tanto che lo stabilimento di Castelraimondo nell´anno 2000 veniva assegnato ad una società di nuova costituzione, denominata ”Fabercarta s.p.a.”, e partecipata al 50 % dalle Cartiere Miliani s.p.a. (che avevano come azionista di riferimento ancora il Poligrafico dello Stato) ed un operatore economico privato locale, facente capo alla Betarotoli s.p.a. corrente in Cerreto d´Esi (Ancona), che operava nel settore della lavorazione delle carte autocopianti;

    nel contempo, si dava avvio alla procedura di dismissione del gruppo Cartiere Miliani s.p.a., che all´esito della gara, esperita nell´anno 2001, vedeva l´assegnazione della società, titolare, oltre che delle attività d´impresa, anche e soprattutto di uno storico e prestigioso marchio nel settore cartario, al gruppo Fedrigoni di Verona, anch´esso operante nel settore cartario;

    il gruppo Fedrigoni diveniva così proprietario della quota del 50 % della Fabercarta s.p.a., che fin dal primo momento manifestava gravi difficoltà sia nel redigere un reale piano industriale sia nel garantire i livelli occupazionali dello stabilimento di Castelraimondo;

    infatti nello stabilimento di Castelraimondo operavano oggi, prima della chiusura recentemente decretata, 73 unità lavorative, mentre nel momento della maggiore dimensione all´interno del gruppo Cartiere Miliani lo stabilimento aveva raggiunto i 132 dipendenti;

    il gruppo Fedrigoni non si è mai in concreto occupato fattivamente della partecipazione pur paritaria nella Fabercarta s.p.a., ed infine nel 2004 la dismetteva lasciando infine la titolarità intera della società alla Betarotoli s.p.a. ed ai suoi azionisti;

    in mancanza di progetti industriali e di adeguati capitali per il rilancio dell´impresa, essa ora ha cessato da qualche tempo l´attività produttiva ed ha richiesto la cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori, dichiarando sostanzialmente chiusa l´attività e ventilando di proporre domande in sede concorsuale, mentre nessun riscontro hanno avuto le reiterate proteste delle rappresentanze del personale e sindacali e si ha fondato motivo di temere che sia in corso una dismissione alla spicciolata ed in danno dei creditori e dei lavoratori del patrimonio aziendale;

    nessun interesse per le vicende della società sua partecipata dimostra il Poligrafico dello Stato, sebbene abbia un credito di circa tre milioni di euro, in quanto sostiene di aver dismesso da tempo ogni sua partecipazione nella società, ed altrettanto fa il gruppo Fedrigoni, sebbene certamente abbia beneficiato almeno indirettamente dei contributi statali a suo tempo affluiti nella casse del Poligrafico ed abbia utilmente acquisito non solo gli stabilimenti produttivi che facevano capo al gruppo al momento della privatizzazione, ma un marchio (Cartiere Miliani) il cui valore dipendeva anche dall´intero gruppo Miliani s.p.a.;

    peraltro il gruppo Fedrigoni sta realizzando, con fondi pubblici relativi alla ricostruzione post-sisma del 26.9.1997, sia una rilevante ristrutturazione dello stabilimento in Pioraco sia un nuovo stabilimento in Castelraimondo, paradossalmente al confine con quello in corso di chiusura;

    appare evidente che, nonostante la notevole quantità di denaro pubblico erogato al Poligrafico o - almeno indirettamente - ai soggetti che hanno poi acquisito le attività industriali cartarie delle Marche, l´unico stabilimento a rimanere irreparabilmente penalizzato, privo di strategia industriale e privo di tutela del posto di lavoro, è rimasto quello di Castelraimondo, sebbene fra l´altro per l´economia locale i numerosi posti di lavoro siano assai rilevanti e non vi sia alcuna sostanziale differenza almeno sotto il profilo giuridico e sociale fra i lavoratori di Castelraimondo e quelli di Pioraco e Fabriano, ben più numerosi, che assai giustamente, beninteso, hanno ottenuto la conservazione reale del posto di lavoro,

    impegna il Governo:

    ad esperire ogni utile ed ulteriore intervento per risolvere con assoluta urgenza la questione dell´occupazione nello stabilimento Fabercarta s.p.a. di Castelraimondo (Macerata) e della ripresa dell´attività industriale nel sito, anche alla luce dei cospicui finanziamenti erogati negli anni al Poligrafico e per il tramite di esso al gruppo Cartiere Miliani Fabriano s.p.a., d´intesa con gli enti locali, la regione Marche e le parti sociali;

    ad individuare conseguentemente un nuovo partner industriale in luogo della Betarotoli s.p.a., dimostratasi assolutamente inaffidabile, e possibilmente per le ragioni esposte del gruppo Fedrigoni, ed operare in modo da garantire un nuovo progetto industriale e la garanzia di sviluppo e di tutela del posto di lavoro anche ai lavoratori dello stabilmento di Castelraimondo facenti capo attualmente alla Fabercarta s.p.a.;

    in ogni caso, a suscitare un intervento almeno temporaneo dell´Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato s.p.a. di riacquisizione dello stabilimento onde redigere un nuovo piano industriale e predisporre un nuovo progetto di dismissione e privatizzazione basato su solide basi finanziarie ed imprenditoriali.

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