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  • 03 novembre 2014 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 NOVEMBRE 2014 N/155 – REFERENDUM POPOLARI – MODIFICA DEGLI ARTICOLI 11, 12, 13, 14 E 15 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI MILANO.

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 3 NOVEMBRE 2014
    Omissis
    N/155 – REFERENDUM POPOLARI – MODIFICA DEGLI ARTICOLI 11, 12, 13, 14 E 15 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI MILANO.

    Emendamento N.2:

    PRESIDENTE RIZZO: Consigliere Biscardini, prego.

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Poche considerazioni, perché il riferimento di Decorato mi ha aperto un orizzonte. Io credo che, nonostante il suo pragmatismo ed il suo apprezzabile buonsenso, perché ci richiama alla concretezza affinchè questa modifica dello Statuto possa essere il più immediatamente possibile operativa, per la verità essendo una modifica statutaria, non implica le verifiche di bilancio di cui Lei parla, così come qualsiasi legge fondamentale. Persino la Costituzione non implica… Scusi, Gallera, se leggiamo testualmente il testo proposto dal consigliere Cappato, mi sembra che sia un´indicazione di orientamento generale che troverà applicazione nei modi che saranno possibili, come il Presidente Rizzo mi sembra abbia già detto in un commento ad un altro intervento. C´è quel ”possono” che risolve molti problemi.

    PRESIDENTE RIZZO: Grazie.
    Omissis

    Emendamento N.3 lettera B:

    PRESIDENTE RIZZO: Grazie. Consigliere Biscardini, prego.

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie Presidente. Volevo sottolineare come la discussione intorno a questa delibera di iniziativa popolare si arricchisca anche in questo dibattito sugli emendamenti. Questo emendamento è particolarmente significativo perché, come diceva il consigliere Cappato ma sostanzialmente anche i consiglieri Gibillini, Forte e altri, in qualche modo cerca di recuperare una responsabilità nella partecipazione popolare e la partecipazione reale alla vita dell’amministrazione comunale, quindi in questo modo ci si mette del proprio, visto che parliamo di tributi e di tariffe. Peraltro voglio far notare che l’aspetto più significativo è proprio il fatto che questo emendamento non consenta o, meglio, in qualche modo sottopone al referendum una diminuzione di tariffe chiedendo ai cittadini milanesi in qualche modo di opporsi alla diminuzione delle tariffe, qualora sia motivata questa volontà di rifiutare la diminuzione per realizzare opere significative. In questi giorni stiamo celebrando il cinquantesimo anniversario della metropolitana milanese – ne hanno parlato tutti, compresi i giornali – e c’è già stato un fatto di questo genere, cioè quando negli anni Sessanta i cittadini milanesi decisero di applicarsi, e non protestarono, una tariffa, che era un contributo di miglioria specifica, per realizzare l’opera. Questo dimostra che anche in materia di tariffa e di bilancio ci può essere un’iniziativa virtuosa dell’amministrazione pubblica insieme ai cittadini per favorire iniziative per esempio per la realizzazione di opere infrastrutturali significative o altre tariffe. Io mi ricordo che in quest’Aula una volta parlando del piano sociale con l’assessore Majorino chiedevo perché non lanciare una sottoscrizione popolare per affrontare il problema della crisi economica e sociale in questo momento che vive la città. Mi sembra che stiamo intervenendo su un terreno nel quale il cittadino non dice solo no alle tasse ma possa persino proporre soluzioni alternative in cui alla diminuzione proposta dal Comune possa fare un referendum propositivo che dica no. Questo è il tema di grande interesse e di grande civiltà.

    PRESIDENTE RIZZO: Grazie. La parola al consigliere Iezzi.
    omissis

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