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  • 19 dicembre 2014 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 DICEMBRE 2014 - DIBATTITO CONTINGENTATO SUL TEMA “REALIZZAZIONE M4”.

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 19 DICEMBRE 2014
    Omissis

    DIBATTITO CONTINGENTATO SUL TEMA “REALIZZAZIONE M4”.

    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini, prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente.
    Tutti sanno che io ho sempre sostenuto quest’opera e continuo a sostenerla; come è stato detto, è una delle più grandi opere che interesserà Milano nei prossimi anni e finalmente sia la Giunta ha deciso e oggi il Consiglio comunale in qualche modo dà il via libera e sostiene questa decisione presa dalla Giunta. Ci saranno certamente alcune cose ancora da approfondire sugli aspetti gestionali e forse anche sugli aspetti finanziari, però il nodo di questa sera mi sembra un altro; primo, chiarire che quest’opera senza la procedura del project financing non si poteva fare, perché la Legge di stabilità impediva ai Comuni di indebitarsi senza la partecipazione dei privati, non c’era più possibilità, a partire dal 2001 con la Legge obiettivo, di indebitare al 100 per cento le amministrazioni comunali. Secondo, il project non è una cosa buona o una cosa cattiva, dipende come lo si gestisce e siccome è una materia legata agli aspetti finanziari, la cosa più pericolosa per un project financing, di solito, è perdere tempo, perché aumentano i costi, aumentano gli oneri, aumentano le incertezze nell’investimento, anzi devo dire che questa è una ragione di fondo per cui oggi forse in Italia non funzionano più, perché i privati non investono più in un sistema Italia, in cui la burocrazia fondamentalmente fa perdere il tempo e la politica non è in grado di mantenere i tempi dei contratti dei project finanziari e qui c’è una grande responsabilità, c’è una responsabilità politica che io mi sento di attribuire, soprattutto alla Giunta Moratti, al Sindaco Moratti, che ha messo in discussione un’opera prevista dal Sindaco Albertini, ha deciso di sottrarre dei soldi che in quel momento c’erano per comprare le azioni di A2A, e lì c’è il primo problema che si è realizzato intorno a questa decisione; quindi, queste sono le questioni, ma ne abbiamo già discusso parecchie volte sugli aspetti finanziari. Io aggiungo solo una cosa, purtroppo non abbiamo mai l’abitudine di discutere di trasporti connessi alle questioni di carattere urbanistico; io ho sempre ritenuto che i grandi interventi, le grandi politiche dei trasporti sono anche delle politiche di carattere urbanistico, ma ormai gli urbanisti sono una cosa e i trasportisti sono un’altra, gli assessori ai trasporti non sono più assessori all’urbanistica, e quindi questa roba marcia sempre su due piani diversi, ma non è così, perché questa è la più grande opera, non solo dal punto di vista trasportistico, ma urbanistica della città e vi do un dato, un solo dato che è questo: a Milano, l’assessore Maran lo sa benissimo, il 52 per cento degli spostamenti avviene con il mezzo privato, il 48 per cento circa, siamo più o meno lì, questi sono gli ultimi dati di AMAT, visto che i rilevamenti non si fanno più, ma insomma grosso modo siamo lì, 48-52 per cento; questo è nella media, ma se andiamo in periferia, il trasporto privato incide molto di più rispetto al trasporto pubblico, cioè il 70 per cento, per esempio, in centro è trasporto pubblico, in periferia questo dato diventa il 30 per cento, quindi vorrebbe dire che noi, se vogliamo aumentare gli interventi di trasporto pubblico in questa città, dobbiamo migliorarli soprattutto in periferia, non nel centro, che ormai è già saturo; vi do un altro dato a dimostrazione di questa considerazione: negli anni Cinquanta nel centro storico entravano la mattina 200 mila auto, oggi ne arrivano 50 mila, praticamente non entra più nessuno con l’auto in questo centro storico, poca roba; allora, questa metropolitana, bisogna dirlo ai giornalisti, è una metropolitana che serve per le zone più periferiche della città, ecco il valore urbanistico di quest’opera, non serve al centro storico, che è già iperservito dai mezzi pubblici, soprattutto su ferro, come le metropolitane, serve al Lorenteggio, serve ai Forlanini, serve a grandi quartieri popolari della città; e allora un altro dato: si calcola che quando sarà a regime, non certamente nei primi anni, potrebbe essere 14 mila passeggeri nelle ore di punta per una direzione, per tutte e due le direzioni 28 mila passeggeri nell’ora di punta, sono circa 20 mila auto in meno in un’ora; ecco, questo è il valore urbanistico di quest’opera, per quello dobbiamo essere d’accordo, 20 mila auto in meno nelle ore di punta vuol dire un dato eccezionale per questa città, perché vuol dire fare un’opera che ha un grande significato ambientale, un grande significato urbanistico, un’opera che misura i suoi vantaggi nel lungo periodo, dieci, venti, quaranta, cinquanta, forse cento anni, non lo possiamo misurare come purtroppo la politica ragiona oggi da oggi a domani mattina, a me hanno insegnato che fare politica vuol dire decidere tutti i giorni un po’ di cose per le cose che servono oggi e un po’ di cose tutti i giorni per le cose che si realizzeranno fra venti o trent’anni e che magari non vedremo mai; ecco, questa cosa, fa parte del secondo capitolo, e finalmente tutti noi prendiamo coraggio nell’investire sul futuro; poi, sul tema dell’indebitamento, ragioniamo, io credo che c’è anche da parte della sinistra una concezione quasi ideologica che il Paese non si deve indebitare per realizzare grandi opere per il futuro, su questo io non sono assolutamente d’accordo, la logica del non indebitamento, che poi è figlia della Seconda Repubblica, che adesso è diventata una logica perfino europea, contraria per esempio al deficit spending, che invece forse bisogna rifare se non altro per riaprire una stagione positiva economica del Paese, chiudo, allora questa questione sull’indebitamento sarebbe un altro capitolo da aprire, ma io lo chiudo; poi, certamente devo mettermi d’accordo con il consigliere De Corato, perché lui parla tre minuti in più del tempo che ha a disposizione e io devo recuperare …

    PRESIDENTE RIZZO: No, ma siamo partiti daccapo.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Sì, Sì, ma il consigliere De Corato ha sempre qualche … a lui suona il campanello, a me non suona mai.
    Va bene, grazie.
    PRESIDENTE RIZZO: Grazie.
    Omissis

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