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  • 15 marzo 2012 - Intervento nella seduta consiliare del 15 marzo 2012 sull´intitolazione di alcune strade ad alcune figure storiche del socialismo milanese

    Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Biscardini.
    Il consigliere Biscardini così interviene:

    “Grazie, Presidente. Volevo richiedere l’attenzione del consigliere Masseroli che è molto sensibile all’argomento per il quale sto intervenendo sul questo ritorno di attenzione che la Giunta sta prestando all’eventuale denominazione di alcune piazze riferite a importanti personaggi politici della storia italiana.
    Allora volevo essere molto chiaro, perché erano uscite anche mie dichiarazioni. Io sono convinto che la Giunta ha tutta la legittimità e la possibilità di decidere in questo senso, ma credo che sarebbe un atto interessante se questo Consiglio Comunale, la Giunta e la Maggioranza, forse a distanza di 20 anni, prendesse atto e facesse un atto coraggioso di riappacificazione con la storia del Socialismo italiano. Un atto coraggioso nella storia di un Socialismo italiano liberale, democratico, soprattutto social-democratico europeo, che è stato impersonificato da molte figure del socialismo milanese, di cui io per esempio interpreto che questa Maggioranza e la stessa elezione del Sindaco sia in qualche modo parte, anzi, io sono convinto che senza quella storia forse questa Giunta non ci sarebbe, così come non ci sono state le Giunte di Centrosinistra negli anni ’70 e ’80.
    È una storia di un’idea della Sinistra, quella socialista, che per la verità, alla luce dei fatti, negli anni, si è dimostrata anche vincente rispetto alle idee totalitarie del fascismo e alla fine di un comunismo che si è eliminato da solo, che è morto da solo, senza nemmeno interventi esterni.
    Ecco, io volevo riferire questo piccolo intervento non per riprendere una storia che riguarda il duello a Sinistra, mi rivolgo a lei, Presidente, con il quale per tanti anni abbiamo discusso ma anche abbiamo sempre trovato buone possibilità di intesa perché io ho sempre riconosciuto nella Sinistra tutta, con le sue diversità, la forza di stare sui problemi e stare dalla parte di chi aveva più bisogno, questo era il nostro modo di intervenire.
    Quindi non si tratta oggi di contrapporre nome a nome, anzi, non lo farò assolutamente. Poi, si dice che una strada non la si nega a nessuno.
    Ma per porre un’altra questione, io credo che ci sono due milanesi che questa Giunta (mi appello al Sindaco) può valutare con grande attenzione: uno è Aldo Aniasi, sindaco di Milano, non nato a Milano ma morto a Milano nel 2005, sindaco di Milano dal ’67 al ’76, ha gestito gli anni faticosi e bui del terrorismo, è stato nei primi anni della sua esperienza come sindaco il sindaco delle case popolari, delle tante scuole, dei servizi sociali, dei quartieri, delle periferie, di un pezzo di costruzione della Città di Milano.
    L’altra figura è quella certamente più complessa, ma non meno importante, che riguarda Bettino Craxi. Io so che ci sono state delle iniziative e faccio questo intervento anche perché ringrazio il consigliere Masseroli che si è espresso in questa direzione, ma non vorrei io, lasciare a lui la paternità di proporre di dedicare a Craxi una via, sarebbe anche sbagliato, deve essere questa Maggioranza e deve essere questo Consiglio.
    Craxi è nato a Milano, non è morto a Milano, come tutti sanno, ma è nato a Milano nel ’34, io credo che sia una delle più grandi personalità del socialismo europeo, ed era un milanese a tutti gli effetti.
    Voglio dire ai più giovani Consiglieri, quelli che hanno di Craxi la storia che ne veniva trasferita dalle pagine de La Repubblica quando veniva raffigurato con gli stivaloni e l’orbace, che Craxi non è nato nel ’76 al Midas o non è nato nell’83 alla Presidenza del Consiglio, non è venuto fuori dal niente, Craxi era un ragazzino socialista da quando aveva 16 anni ed era soprattutto milanese, ha fatto il Consigliere Comunale di Milano, ha fatto l’assessore all’Assistenza. Andate a recuperare nella storia e scoprirete che le mense ai bambini gratuite, sono frutto di una delibera dell’assessore all’Assistenza Bettino Craxi, che ci trasciniamo ancora oggi, ed amava talmente Milano che quando è diventato Presidente del Consiglio è l’unico statista italiano che ha convocato a Milano un Consiglio Europeo per avviare poi la grande riforma della Costituzione Europea, mettendosi quel giorno contro la Thatcher per chiedere che si votasse a maggioranza l’avvio del processo di politicizzazione europea.
    Ho concluso. Mi sembra strano che questo riconoscimento che gli è stato dato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dei 10 anni dalla sua morte, non possa arrivare anche da questo Consiglio.
    Quindi è in questo senso che io rinnovo alla Giunta, nell’ambito delle scelte che farà, di tenere conto oltre alle scelte che sta già portando avanti, la possibilità di dedicare sia ad Aldo Aniasi che a Bettino Craxi una strada della nostra Città. Grazie”.
    Il Presidente Rizzo così interviene:
    “Grazie a lei, consigliere Biscardini. Siccome ha avuto la bontà di rivolgersi a me, le dirò che io non faccio parte della Giunta, se la Giunta vuol decidere, deciderà come crede, se verrà in Consiglio io dirò qual è il mio parere, credo che non varranno ordini di Maggioranza in quel caso, perché non ce ne sono”.

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