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Associazione Riaprire i Navigli



  • 22 giugno 2015 - INTERVENTI NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 22 GIUGNO 2015 - omissis N/217 - Documento unico di programmazione (DUP) e Bilancio di Previsione 2015-2017

    INTERVENTI IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 22 GIUGNO 2015

    omissis
    N/217 - Documento unico di programmazione (DUP) e Bilancio di Previsione 2015-2017

    Emendamento 107

    PRESIDENTE RIZZO: Pongo ora in discussione l´emendamento numero 107. Prego, consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. L´emendamento nell´ambito del capitolo che riguarda il rafforzamento della città pubblica, propone di rafforzare la attività di progettazione della Amministrazione comunale affinchè sia possibile individuare in tempi relativamente rapidi aree al contorno del centro storico, in modo particolare nella prospettiva della riapertura dei Navigli milanesi, che possano essere già aree da destinare ad uso pubblico, cioè sostanzialmente aree da pedonalizzare. La dico in questo modo perché io sono assolutamente convinto del fatto che la realizzazione del progetto dei Navigli non debba essere pensata in una città che non cambia e, quindi, adesso la città è così, ci mettiamo dentro i Navigli e poi ritorneremo ad avere la città così com´è. Non è possibile realizzare il progetto dei Navigli senza un progetto di qualificazione e di pedonalizzazione del centro storico di Milano, quindi tanto vale pensarci prima, in modo che si renda più facile anche contrastare quella idea che i Navigli non si possono riaprire perché ci sono problemi di traffico. Io sostengo che i problemi di traffico possono e devono essere affrontanti in qualche modo anche indipendentemente dalla realizzazione del progetto dei Navigli stessi.
    omissis
    emendamento 107
    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Diciamo per dichiarazione di voto, visto che sono già intervenuto.
    PRESIDENTE RIZZO: Dopo la replica si ha diritto. Ugualmente quando dà un parere favorevole non s’interviene, però.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Rispondo a quest’osservazione del consigliere Lepore dicendo che non c’è dubbio che quest’emendamento, come molti altri emendamenti del provvedimento che stiamo discutendo, indichi delle azioni amministrative la cui definizione è rimandata a dopo, non è fattibile oggi, il cui giudizio non è possibile oggi.
    Questo emendamento impegna la Giunta, gli Assessori competenti all’Urbanistica, all’Arredo urbano, alla Mobilità, ad iniziare ad individuare aree di pedonalizzazione delle zone limitrofe ai Navigli, quelli che saranno riaperti e quelli che oggi sono coperti, che non vuol dire, necessariamente, la pedonalizzazione di tutta la cerchia dei Navigli, che qui non c’è scritto, non sta in questi termini, anzi, sono convinto che nella cerchia dei Navigli si potrà garantire il traffico illimitato, il traffico degli automezzi, per taxi ed altri tipi di modalità, ma soprattutto pone il problema della riqualificazione degli spazi pubblici.
    Rendiamoci conto che a Milano, dal 1946 ad oggi, l’unica vera pedonalizzazione fatta nel centro storico è Corso Vittorio Emanuele, poi Via Dante. Devo dire che è un po’ poco rispetto ad un grande piano di pedonalizzazione, di riqualificazione che Milano può mettere in atto.
    omissis
    emendamento 108

    PRESIDENTE RIZZO: Metto ora in discussione l’emendamento numero 108.
    La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Siamo nell’ambito dell’utilizzo delle aree degli scali ferroviari, sostanzialmente.
    Il mio emendamento cerca di ribadire un concetto che ho ripetuto più volte in questi anni, cioè che l’eventuale valorizzazione immobiliare degli scali ferroviari di Milano, la possibilità anche di edificare sugli scali ferroviari di Milano, deve avere una sua finalizzazione altrimenti non c’è nessuna ragione di farlo. La ragione di farlo deve essere legata alla possibilità di recuperare le valorizzazioni immobiliari che realizzerebbero le Ferrovie dello Stato su quegli scali per potenziare il sistema dei trasporti ferroviari del nodo di Milano. Le Ferrovie dello Stato sono un ente, in qualche modo, pubblico, sono state realizzate con i soldi dei cittadini italiani e anche dei nostri nonni, le valorizzazioni immobiliari di una società e di un ente pubblico devono ritornare al pubblico, non possono essere rendite, quindi, la finalizzazione di queste valorizzazioni immobiliari deve essere per il miglioramento e potenziamento del sistema pubblico, io dico del sistema ferroviario di Milano, per essere più coerenti rispetto a quello che stiamo discutendo.
    In questo specifico caso dico anche che se c’è un intervento strategico da realizzare a Milano negli interessi della mobilità milanese, metropolitana e lombarda, con una quota parte delle valorizzazioni immobiliari di questi scali, questo intervento si chiama “Secondo Passante Ferroviario Certosa Porta Genova”. L’intervento, non ho capito perché, è uscito dalla programmazione comunale nonostante nelle precedenti Amministrazioni fosse già indicato come intervento strategico per la riorganizzazione della mobilità della nostra città, è uscito anche, purtroppo, dall’ultimo Pum e siccome è uscito senza motivazione, cioè non c’è scritto che non lo vogliamo fare più, ma è solo stato cancellato, mentre è rimasto nella programmazione regionale, credo che questo sia un intervento assolutamente importante, se non altro, se abbiamo interesse a garantire una mobilità su ferro per tutto l’hinterland milanese per i nostri pendolari che arrivano a Milano la mattina, per farli arrivare meno in macchina di quanto non ci arrivino oggi.
    Ultima considerazione: è giusto programmare sul lungo periodo? Ho visto con piacere che l’assessore Balzani e il Vicesindaco hanno ipotizzato, per i prossimi anni, la costituzione di un fondo per lo sviluppo urbano in cui ci potranno essere risorse comunali, europee, attraverso la BEI, privati e altri ancora, però questo fondo ha senso non per avere un po’ di soldi per fare piccole opere, ma ha senso se iniziamo a realizzare su grandi opere strategiche, ci vorranno 20-25 anni per realizzarle, ma non possiamo espungerle dalla programmazione comunale. Il tema del Secondo Passante ha queste caratteristiche, è già tutto disegnato, tutti sanno a che cosa deve servire, a questo punto, visto che si fa riferimento, con questo fondo, ad un altro provvedimento preso sempre a Londra, vi dico una cosa che pochi sanno: Londra sta realizzando un Passante Ferroviario lungo 42 chilometri, con un costo di 20 miliardi di euro, lo faranno in fretta. Tempi previsti per l’esercizio è 2018, finanziato in vari modi, compresa la destinazione forzosa delle risorse prelevate dal Governo inglese con il sistema delle lotterie.
    Se un intervento serve si deve fare e bisogna trovare delle risorse a tutti i costi per farlo e non c’è da ridere perché della ripartizione delle entrate della National Lottery inglese il 50 per cento della raccolta totale va ai vincitori e il 50 per cento non va nelle casse dello Stato – genericamente intese – va a realizzare opere finalizzate, questo è il nostro problema, quello che non riusciamo a fare qui.
    omissis
    emendamento 335
    PRESIDENTE RIZZO: Consigliere Biscardini, prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Mi dispiace che il consigliere Lepore non sia stato informato da me, però l’Assessore è al corrente che, forse ne avevamo discusso in una riunione di Commissione, al più presto dovremmo tentare di discutere in Commissione dei contenuti dell’accordo di programma che, tra l’altro, si riallacciano all’emendamento che abbiamo discusso poc’anzi, che avevo presentato io. Era stata richiesta da me una riunione di Commissione qualche settimana fa, adesso mi sembra che siamo in una fase di maggiore definizione dell’accordo; la Giunta mi aveva fatto sapere di attendere la migliore definizione dell’accordo possibile per non discutere a vuoto, ma dovremmo discutere. Credo che il Consiglio comunale debba avere la possibilità, proprio perché stiamo parlando di un accordo di programma, di intervenire nel merito. Assessore De Cesaris ribadirò che ci sono delle finalità principali rispetto a delle finalità secondarie, quindi, il mio impegno è certamente quello di discutere al più presto in Commissione i contenuti degli accordi di programma con le Ferrovie che ricordo è un accordo tormentato perché è un accordo che parte dal Sindaco Albertini, poi mal perfezionato – mi permetto di dire – dalla Giunta Moratti. Non vorrei – lo dico con ironia – che tutte le volte che lo discutiamo peggiori sempre di più. Questo è il punto che abbiamo di fronte, dimostrerebbe che le Ferrovie sono sempre più forti e il Comune è sempre più debole. Speriamo di no.
    omissis
    emendamenti 105 – 106

    PRESIDENTE RIZZO: Passiamo all’emendamento numero 105, sempre il consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Sugli emendamenti numero 105 e numero 106 mi è stato fatto presente che l’obiettivo che qui viene indicato di iniziare i lavori per la Conca di Via Renna, 105 e per iniziare lo studio della modalità di finanziamento già nel 2015 dell’intera procedura di attuazione dei Navigli, mi è stata fatta notare l’impossibilità, da parte della Giunta, di accedere a questo invito, anche perché, soprattutto nel primo caso, ancorché la Conca di Viarenna e la Conca dell’Incoronata siano nel Piano triennale delle opere pubbliche, si presume che anche una decisione odierna dovrebbe comportare l’avvio dei lavori nel 2016 e non nel 2015, quindi prendo atto di queste dichiarazioni della Giunta e ritiro sia il numero 105 sia il numero 106.
    omissis

    emendamento 111

    PRESIDENTE RIZZO: Passiamo ora all’emendamento numero 111. La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Stiamo parlando di edilizia sociale e di edilizia pubblica. Ho indicato, come nello scorso bilancio, addirittura allora l’ho monetizzato e quantificato, ritenendo che un impegno consistente dell’Amministrazione comunale per favorire interventi di riqualificazione di quartieri degradati ed esistenti nel settore di edilizia pubblica ma anche per garantire nuovi edifici, nuovi quartieri, nuovi alloggi, dovesse essere sostenuto non a parole ma concretamente, nell’ambito del bilancio, da un piano straordinario d’interventi. Nello scorso bilancio avevo addirittura detto che a mio avviso 15 milioni all’anno del bilancio comunale finalizzato al tema della casa e dell’edilizia residenziale pubblica avrebbe, probabilmente, secondo i miei calcoli, avviato quello che io chiamo qua un Piano straordinario d’interventi sostenuti con risorse proprie dell’Amministrazione comunale. Non ci sono più risorse derivate, ma per dire che vengono prese dal bilancio comunale.
    Ripropongo questa cosa, cioè sono convinto che abbiamo avuto, in questi anni, da politica molto timida nell’affrontare il problema della casa, ma della sua timidezza non è responsabile soltanto l’Assessore alla Casa, cioè l’assessore Benelli, è responsabile il fatto che noi come Consiglio comunale non abbiamo messo a bilancio delle consistenti quote per finanziare questo problema.
    omissis

    emendamento 111
    PRESIDENTE RIZZO: La parola al Consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Mi sembra che la proposta formulata dalla Giunta, nella sostanza, confermi l’obiettivo che mi proponevo.
    omissis

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