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  • 10 dicembre 2012 - Intervento ai sensi dell´art. 21 nella seduta consiliare del 10 dicembre 2012 sulla vendita delle quote SEA

    “Secondo punto all’ordine del giorno, è la SEA. Non voglio entrare nel merito degli argomenti che verranno discussioni dalle mozioni, però mi sono molto meravigliato ed anche preoccupato, per cui io seguo la mia linea pacata che chiede a tutte le forze politiche di abbassare i toni per cercare di creare meno danni possibili a quest’azienda.
    Avete visto che dopo il nostro dibattito consiliare di lunedì scorso il polverone non si è attenuato, ci sono dei Consiglieri che in qualche modo hanno cercato di invitare la SEA ad affrontare la sua vita futura, prescindendo dall’eventuale acquisto della quota di F2I delle azioni della Provincia. Addirittura si è prospettato che ci potrebbe essere una condizione di prova dolosa nel caso in cui F2I acquistasse quelle azioni: non è poco e, se uno ha le prove, che le tiri fuori.
    Certamente io potrei dire una cosa, visto che ero fra quelli che avevano i maggiori dubbi sull’acquisto delle quote SEA e sulla quotazione in borsa di quella società, ritenendo che le cose non sono andate bene e non avendo l’abitudine di scaricare su altri le responsabilità – pongo questo problema all’Ufficio di Presidenza - io ritengo che in qualche modo si possa fare una verifica puntuale e rigorosa di quanto è avvenuto da settembre ad oggi, per quanto riguarda soprattutto eventuali responsabilità che non sono da attribuire a terzi estranei alla nostra attività, ma siano dentro l’attività dell’Amministrazione comunale.
    Penso che qualche responsabilità l’abbiamo se abbiamo deciso di andare in borsa e poi la borsa ci ha girato le spalle, non credo che siano solo responsabilità di altri.
    In più aggiungo - e concludo - che il consigliere Tatarella l’altro giorno ha tirato fuori un argomento estremamente interessante: se siamo veramente tutti convinti che F2I non debba comprare le quote della Provincia è veramente possibile forse valutare che sia il Comune a comprare le quote della Provincia, così avremo quel flottante che ci consentirebbe di andare nuovamente in borsa non rischiando quello che abbiamo rischiato cinque mesi fa.
    È un argomento di assoluta concretezza, se non si vuole che un altro compri, forse c’è qualcuno di noi che vuole comprare.
    Non prendo in giro nessuno, sembrerebbe una presa in giro ma non lo è, è una presa in giro se sono delle prese in giro le dichiarazioni di altri!”

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