Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 26 marzo 2013 - Ordini del giorno nn. 9 , 10, 11, 12 a firma del consigliere Morelli ed altri, collegati alla deliberazione N/114, avente ad oggetto: “Adozione definitiva dell’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano(PGTU) del Comune di Milano”

    Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Biscardini.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    “Grazie, Presidente. Volendo parlare poco e non volendo più intervenire argomentando gli altri ordini del giorno, mi limito a dei punti che mi sembrano utili per sottolineare aspetti già emersi da molti Consiglieri nel dibattito di oggi e nel dibattito di ieri ma che pongono un problema di fondo.
    È stato detto più volte che buona parte del PGTU è sostanziato dal fatto che dovevamo definire e approvare in via definitiva Area C. Secondo me non è uno scandalo, è una cosa necessaria: Area C, dopo la sperimentazione, ha dato i suoi frutti positivi e bisogna continuare ad affermare questa scelta peculiare della città di Milano e poi vedremo come andare oltre. Prima l’assessore Maran diceva giustamente che Area C è nata intorno all’obiettivo di ridurre il traffico in città, questo risultato bene o male lo sta dando e dobbiamo vedere come estendere il problema della riduzione del traffico in città oltre il perimetro dell’Area C.
    Attenzione, che se non si fanno dei provvedimenti anche al di fuori di Area C può essere che tra qualche anno il traffico in Area C può ricominciare a crescere. Si vede per esempio dall’esperienza londinese, proprio in questi ultimi mesi, che la tariffazione dopo un po’ viene persino assorbita dalla domanda di traffico e uno oggi fa fatica a pagare cinque euro, ma poi se inizia a pagarlo lo continua a pagare e alla fine il traffico aumenta di nuovo. Ciò significa che la tariffazione è uno spauracchio nelle prime sperimentazioni, quindi bisogna ridurlo fuori per far sì che non si riverberi dentro, pur pagando cinque euro, successivamente.
    Sul fuori, credo che questo PGTU abbia una grande rilevanza soprattutto per la mole di dati, di considerazioni e valutazioni che sono contenuti in queste centinaia di pagine, ad eccezione di una pagina, la 45, quando si parla dei parcheggi, dove si usano secondo me delle locuzioni non facilmente decifrabili. Forse bisogna fare una tabella più chiara sui parcheggi in struttura.
    Ieri il consigliere Palmeri, facendo una provocazione, ha detto: “iniziamo le osservazioni”. Iniziamo quindi tra di noi, anche convocando la Commissione - il Presidente Monguzzi ha sempre detto che è a disposizione - ad approfondire via via, se serve, alcune questioni. Di queste questioni ne cito quattro, proprio per memoria.
    La prima è che tutta la politica della sosta che ha impegnato molto il dibattito di ieri, anche gli emendamenti, vede ancora un problema irrisolto che è quello più grande come fenomeno, cioè che c’è una domanda di sosta notturna molto maggiore dell’offerta, il che vuol dire che ci sono molte macchine di notte che sono parcheggiate in luoghi in cui non si dovrebbe parcheggiare. Naturalmente parcheggiando le macchine sui marciapiedi non si danno più le multe come forse qualche ventennio fa si faceva, tant’è che per esempio a Milano sono fallite negli ultimi venti anni le cosiddette autorimesse, che servivano una volta a ricoverare la propria automobile per chi non aveva il proprio box a dei costi tutto sommato relativamente contenuti perché non erano quelle del Centro, costose, erano quelle di periferia. Dico questo perché sulla sosta forse bisogna fare degli interventi in cui ci sia una maggiore attenzione a un mercato che può essere segmentato.
    Sul sistema della mobilità ciclistica, così non intervengo sui prossimi ordini del giorno, dico che in un momento di ristrettezza economica forse bisogna investire di più in BikeMi che in piste ciclabili, cioè aumentare la cultura e l’uso della bicicletta in una prima fase anche se viaggerà promiscuamente in mezzo alle macchine; portare i BikeMi in periferia, poter scendere da casa e trovare la stazione delle biciclette e poi quando avremo i soldi faremo anche le piste ciclabili o, meglio, mi auguro che quando avremo i soldi non ci sia più bisogno di fare le piste ciclabili perché avremo ridotto talmente il traffico che le biciclette potranno viaggiare insieme alle macchine senza conflitti e paure, come già l’Assessore qualche volta aveva detto, addirittura andando contromano nelle strade a senso unico, come si fa in molte città d’Europa dove le biciclette hanno questo diritto.
    Infine, sul TPL (Trasporto Pubblico Locale) c’è poca roba nel PGTU, ci sono dedicate vecchie metropolitane, secondo me manca il prolungamento della M4 verso Monza, che è rimasta questione in sospeso che però dice che tutto il problema della riduzione del traffico – parto dalla Zona C – è un problema che va visto in un’articolazione molto maggiore di quanto il dibattito qualche volta ha lasciato intendere. Grazie”.

    torna indietro »