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Associazione Riaprire i Navigli



  • 01 luglio 2013 - Dichiarazione di voto sulla N/132 – Approvazione dell’integrazione ed attuazione degli indirizzi per la determinazione degli interventi da realizzare nell’ambito dell’area in via Breda/P.to Corsini.

    Il Vicepresidente Fanzago così interviene:
    ”Grazie, Presidente Rizzo. Consigliere Biscardini, prego”.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    ”Volevo esprimere a nome del Gruppo del Partito Democratico, ma anche come Presidente della Commissione per quel tanto che unitariamente la Commissione si è già espressa a favore di questo provvedimento, il parere favorevole su questa delibera precisando solo poche cose. La prima: voglio sgombrare il campo. Oggi abbiamo avuto una discussione che è andata ben oltre i contenuti della delibera. Ben venga questa discussione sia sul versante del tema delle residenze universitarie, sia sul versante dell´edilizia sociale, dell´edilizia convenzionata. Quindi ripromettiamoci tutti di approfondire queste due tematiche in Commissione avendo l´attenzione di porre le questioni con la concretezza che la questione delicata - e per me la questione delicata è la questione sociale, in questo momento, a Milano - ci impone di affrontare. Perché lo sa l´assessore De Cesaris, lo sa l´assessore Rozza quando era Capogruppo del PD quante volte abbiamo discusso del tema complicato che abbiamo di fronte, cioè che dobbiamo costruire l´edilizia residenziale sociale perché la Milano sociale ci chiede prima di tutto questa capacità di intervento. Questo lo dico perché io come il Presidente Rizzo, nonostante la divergenza di voto che magari esprimeremo oggi, non ho nessuna intenzione di costruire barricate divisive o un atteggiamento divisivo, anzi, potrei dire che forse agiamo divisi per colpire uniti. Ma il tema, la discussione è che dobbiamo affrontare tutti, anche con i Consiglieri dell´opposizione, è quali condizioni ci siano, oggettive, per dare vita all´edilizia residenziale sociale oggi. Questo è il primo punto: dove andiamo a prendere le risorse per realizzare l´edilizia residenziale sociale.
    La seconda considerazione molto chiara è: secondo me dobbiamo avere come minimo comun denominatore almeno la condivisione del significato della terminologia ”edilizia residenziale sociale”, dove per ”edilizia residenziale sociale” si deve intendere tutto ciò che non è convenzionata libera, perché se usciamo da questo schema, non articoliamo la capacità di dare offerta in ragione di una domanda che è differenziata. Quindi, piaccia o non piaccia, l´edilizia residenziale convenzionata a prezzo convenzionato o a canone convenzionato o costruzione ad affitto a futura vendita, con la clausola dell´affitto a futura vendita, sono tutte modalità di intervento che fanno parte dell´edilizia residenziale sociale, quindi tutte dovrebbero essere prese, dal nostro punto di vista, con l´attenzione che qualunque tipo di questo intervento... Certo, ci piacerebbe avere tutte case in affitto, ma questo non è economicamente praticabile. O meglio, è praticabile se ci fossero forti interventi pubblici perché sappiamo che, alla fine della fiera, l´edilizia residenziale tutta in affitto a canone sociale è solo l´edilizia sovvenzionata, cioè quella a contributo pubblico, che è ciò che oggi facciamo più fatica ad analizzare perché non ci sono più risorse pubbliche che vanno in questa direzione.
    Sono andato ben oltre i contenuti della delibera, ma questo mi sembra lo spirito anche del consigliere Osnato e del consigliere Forte che sono intervenuti. Credo che tutti insieme, perché qui non c´è chi è il primo della classe o il secondo della classe, abbiamo questo tema. Forse abbiamo anche dei ritardi su questa questione, le difficoltà ci sono, ma proprio perché in questo caso interveniamo in questa direzione, sarebbe sbagliato se mettessimo un freno. Guai se dicessimo: è speculativa l´edilizia residenziale sociale con l´edilizia convenzionata, con il prezzo convenzionato, perché allora ci togliamo una possibilità di intervento che è prioritario, ma non del programma di Pisapia, è prioritario per Milano risolvere il problema della questione sociale oggi”.

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